In questa città, non ci sono muri che dividono i cuori. Le case si abbracciano l'una con l'altra come mani amiche, e le strade cantano di voci felici. Ogni mattina, i raggi del sole risvegliano i fiori che ricoprono le vecchie ferite, e l'aria sa di gelsomino, limoni freschi e sogni nuovi.
La scuola è una casa di sorrisi, dove non ci sono mai interruzioni, solo lezioni sulla vita, sull'arte e sull'universo. I bambini possono imparare sotto gli alberi, seduti in cerchio, mentre il vento racconta storie lontane. Omar sa che in questa città tutti i bambini possono diventare ciò che vogliono: inventori, poeti, pittori di stelle.
Il mare non è più un confine, ma un invito. I bambini corrono sulla sabbia, ridono tra le onde e costruiscono castelli che il vento non distruggerà mai più. E sopra le loro teste, un aeroporto accoglie i viaggiatori e li riporta sempre a casa, perché in questa città nessuno è mai perduto.
Le persone sono unite, qualunque sia la loro lingua, religione o storia. I mercati brulicano di colori, di spezie e dei profumi di cedro e cannella, e ogni sera la kasba si illumina con lanterne che raccontano desideri. È un luogo in cui il passato non viene dimenticato, ma trasformato, dove le macerie sono diventate giardini che raccontano storie di rinascita.
Omar sorride nel suo sogno e aggiunge: "Questa città non è solo per Gaza, è per il mondo intero. Per ricordare che possiamo costruire ponti invece di barriere, che ogni bambino merita un posto sicuro per giocare e che le cicatrici del passato possono diventare fiori di speranza".